Elettrificare tutti i mezzi possibili per decarbonizzare i trasporti: le proposte di Asvis per il nuovo Pniec

L’Italia, come gli altri Paesi membri dell’Unione europea, deve presentare alla Commissione europea, entro il 30 giugno, una proposta di revisione del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), che una volta approvato avrà durata decennale. Il documento dell’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile offre una revisione del Piano per il settore dei trasporti, attraverso analisi e proposte sia quantitative che politiche per raggiungere degli obiettivi di riduzione delle emissioni reali

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Per raggiungere la decarbonizzazione dei trasporti, l’Italia deve puntare sull’elettrificazione dei trasporti terrestri e lo sviluppo dei biocarburanti avanzati (cioè da materie prime non alimentari), dell’idrogeno verde (idrogeno prodotto da energie rinnovabili) o dei combustibili sintetici di origine non biologica per i trasporti navali e aerei non elettrificabili.

Questo è il messaggio che emerge dal Position paper “La decarbonizzazione dei trasporti. Proposte per un nuovo Pniec”, redatto dal Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 11 “Città e comunità sostenibili” e presentato il 16 maggio nel corso dell’evento “Greenwashing e social washing, un ostacolo alla giusta transizione ecologica, organizzato nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023. La proposta di nuovo PNIEC per il settore trasporti è condivisa da ASviS con le associazioni ambientaliste CleanCities, Greenpeace Italia, Kyoto club, Legambiente, Sbilanciamoci, Transport&Environment e Wwf.

L’Italia, come gli altri Paesi membri dell’Unione europea, deve presentare alla Commissione europea, entro il 30 giugno, una proposta di revisione del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), che una volta approvato avrà durata decennale. Il documento dell’Alleanza offre una revisione del Piano per il settore dei trasporti, attraverso analisi e proposte sia quantitative che politiche per raggiungere degli obiettivi di riduzione delle emissioni reali.

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L’analisi dell’ASviS

Nelle prime due sezioni del documento, il Position paper riporta il contesto italiano per quanto riguarda i consumi energetici nei trasporti e le rinnovabili nei trasporti nel Pniec vigente. Nel 2021, nel nostro Paese, il settore dei trasporti ha consumato “poco più di 36 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) di energia, pari al 32% dei consumi energetici totali (Eurostat)”. In Italia, quello dei trasporti rimane un settore quasi completamente dipendente dal petrolio: il 90,5% dei trasporti è infatti legato a prodotti derivati dal petrolio; per quanto riguarda l’elettricità, invece, i consumi finali del settore che le sono attribuiti corrispondono al 2,7% del totale, di cui 1,7% deriva da fonti fossili.

Le proposte dell’ASviS

L’ASviS, per raggiungere l’obiettivo del 10% sui consumi effettivi provenienti da Fonti di energia rinnovabili nel settore trasporti al 2030, pari al 23% in base ai criteri di calcolo delle Direttive europee Red I e Red II, prefigura le seguenti ipotesi di andamento:

  • incrementare l’uso di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili nel trasporto stradale, e prevedere la presenza di un parco auto completamente elettrico pari a 1 milione di veicoli nel 2025 e 6 milioni nel 2030;
  • incrementare l’uso di energia elettrica da fonti rinnovabili nel trasporto ferroviario;
  • portare l’energia elettrica da fonti rinnovabili nelle altre modalità di trasporto,
  • incentivare il consumo di biocarburanti sostenibili e da colture dedicate;
  • incoraggiare l’utilizzo di biocarburanti avanzati e da rifiuti in doppio conteggio (double counting) in base alla normativa europea;
  • abbattere il consumo di combustibili fossili totali, soprattutto per effetto dell’elettrificazione.

La proposta ASviS permetterebbe “una riduzione del 25% in sette anni rispetto alle emissioni del 2021”, con una percentuale di rinnovabile equivalente (10%), ma con un’efficienza molto più elevata, un minore ricorso a biocarburanti che comportano una quota di emissione di gas a effetto serra e l’annullamento delle importazioni di biocarburanti di dubbia origine.