Pnrr e città: la transizione ecologica passa anche dalle periferie

Questo il tema dell'incontro organizzato da Legambiente, Forum Disuguaglianze e Diversità e Forum del Terzo Settore: "Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta una grande occasione per accelerare anche il processo di transizione ecologica nei centri urbani, a partire proprio dalle periferie, lavorando su aree di intervento come l'efficientamento energetico, la mobilità sostenibile, la riqualificazione degli spazi e del verde ed il contrasto della povertà energetica ed educativa"

Le periferie urbane come luogo in cui si intrecciano, con più evidenza, le disuguaglianze ambientali e sociali, ma anche contesto in cui negli ultimi anni si è insediato un importante attivismo sociale e culturale, con significativi momenti e processi di innovazione sociale, civica e ambientale. Queste realtà tra i temi del convegno dal titolo “Le periferie urbane. Dagli interventi straordinari alle politiche ordinarie” organizzato da Legambiente, Forum Disuguaglianze e Diversità e Forum del Terzo Settore e presentato martedì 26 aprile a Roma presso il Teatro de’ Servi.

Obiettivo dell’incontro è offrire un valido contributo al dibattito sulle periferie ed aprire allo stesso tempo uno spazio di riflessione e confronto sulle imperdibili opportunità offerte dal PNRR e sugli altri strumenti di intervento, lanciando le chiavi prioritarie per il cambiamento delle politiche rivolte alle periferie, con la prospettiva, da un lato di affrontarne i bisogni e le emergenze, e dall’altro di creare nuove occasioni in direzione della giusta transizione ecologica.

Secondo Legambiente, il Forum Disuguaglianze e Diversità e il Forum del Terzo Settore, oggi più che mai, emerge l’urgenza di una maggiore co-programmazione territoriale e una politica integrata e pubblica che metta davvero al centro le periferie: in questo percorso i territori, i cittadini e la rete delle associazioni lavorano insieme per contribuire ad individuare risposte e interventi innovativi da mettere in campo, evitando così il pericoloso spreco delle risorse del PNRR. 

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta, infatti, una grande occasione per accelerare anche il processo di transizione ecologica nei centri urbani, a partire proprio dalle periferie, lavorando su aree di intervento come l’efficientamento energetico, la mobilità sostenibile, la riqualificazione degli spazi urbani e del verde ed il contrasto della povertà energetica ed educativa. Temi che saranno al centro dell’appuntamento di oggi, in cui si parlerà anche di alcuni virtuosi esempi di attivismo sociale nati proprio nei contesti periferici: dalla Comunità Energetica e Solidale di Napoli Est ai Giardini di Pitagora di Crotone, dal progetto Piazza dei Mestieri a La rete dei “Numeri pari”, fino a La Fondazione Charlemagne e al lavoro della Rivista Impresa Sociale e del Welforum.it.

“Oggi, insieme al Forum DD e al Forum del Terzo Settore— ha commentato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente — vogliamo aprire un tavolo di confronto per rilanciare le periferie come luoghi in cui la transizione ecologica può partire con il piede giusto, nel nome della giustizia climatica. Ciclicamente questi contesti emergono all’attenzione politica come scenari in cui si manifestano con più evidenza e forza distruttrice gli effetti della crisi climatica e le disuguaglianze sociali, senza che questo si traduca però, nei fatti, in un’azione di policy sistemica e non occasionale. Abbiamo messo, perciò, a disposizione del dibattito le nostre conoscenze ed esperienze, certi che possano offrire delle preziose indicazioni sugli errori da evitare e sulle soluzioni più efficaci, per non sprecare le importanti chance offerte dal PNRR e dagli altri strumenti di intervento che, se correttamente sfruttati, non solo ridurranno i ritardi e le disuguaglianze ma faranno leva sui cambiamenti necessari nelle politiche ordinarie”.

“I fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenteranno una vera opportunità solo se saranno capaci di ridurre e sanare le disuguaglianze del nostro Paese. Le periferie urbane sono il luogo dove queste disparità si manifestano in maniera più evidente, con la crescita di emarginazione e con forme di degrado sociale – commenta la Portavoce del Forum del Terzo settore Vanessa Pallucchi –. L’incontro di oggi vuole essere il primo passo di un percorso che metta al centro, e intrecci profondamente, i bisogni ambientali e i bisogni sociali per costruire un ragionamento e prime proposte per una transizione ecologica inclusiva che non lasci indietro nessuno, e nessun territorio”. 

“Ancora una volta non si tratta di scoprire un nuovo dispositivo magico in qualche stanza di Roma, né di accontentarsi delle cento e assai più esperienze del paese dove l’arretratezza sociale e ambientale delle periferie e le disuguaglianze sono contrastate con successo; si tratta, piuttosto, di estrarre da queste esperienze i tratti di un’azione di sviluppo da portare a sistema – commenta Fabrizio Barca, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità -. Esiste un “metodo nuovo” fatto di co-programmazione, partecipazione anche dei più vulnerabili, confronto anche acceso ma ragionevole di saperi locali e globali, capacità di trovare compromessi, che prorompe da quelle esperienze e dalla ricerca. Lo si apprenda nei centri di governo e lo si metta al servizio di un paese … che è pronto”.

Le best practices

Tra gli esempi di successo che coniugano giustizia ambientale e sociale, che interverranno nella sessione dedicata, si inserisce l’esperienza di innovazione della Comunità Energetica e Solidale di Napoli Est, promossa da Legambiente Campania insieme alla Fondazione Famiglia di Maria e realizzata grazie al finanziamento di Fondazione con il Sud. Rete costituita da quaranta famiglie che, grazie alla realizzazione di un impianto fotovoltaico produrranno insieme energia, dividendo il ricavato come supporto concreto alla povertà energetica in uno dei quartieri più complessi di Napoli, San Giovanni a Teduccio. E ancora l’esempio di rigenerazione ambientale e culturale del Parco di Pitagora, situati nella periferia sud-est della città di Crotone e gestiti dal Consorzio Jobel: diventati il grande polmone verde del capoluogo, sono un vero e proprio museo all’aperto dedicato al noto matematico, con varie sculture raffiguranti calcoli, teoremi e scoperte. L’esperienza del progetto Piazza dei Mestieri, nato nel 2004 e con sede a Torino e Catania, per aiutare i giovani che non studiano e non lavorano, proponendo loro attività di laboratori professionali attraverso cui imparare un lavoro e scoprire i talenti nascosti. E ancora La rete dei “Numeri pari” che, con l’obiettivo di una società più equa e solidale, organizza una serie di iniziative locali rivolte a tutti i cittadini e organizzazioni dando luogo a significative sperimentazioni che forniscano idee e gambe per un effettivo welfare municipale; La Fondazione Charlemagne che si rivolge a donne, uomini e bambini in condizioni di disagio, di negata dignità, di emarginazione sociale e civile e il lavoro prezioso della Rivista Impresa Sociale e del Welforum.it, il nuovo Osservatorio nazionale sulle politiche sociali.