Il Parlamento e il Consiglio, hanno raggiunto accordo provvisorio per l’aggiornamento del cosiddetto Regolamento “ecodesign” che ha l’obiettivo di rendere i prodotti sostenibili fin dalla progettazione. L’Ufficio europeo dell’ambiente (EEB) accoglie con favore il divieto della distruzione dei prodotti tessili invenduti, così come le disposizioni progressive sul cemento e sulle sostanze preoccupanti, ma lamenta il doppio fallimento nell’escludere la distruzione inutile di prodotti elettronici invenduti e nel fornire un regime di applicazione credibile per i prodotti venduti online.
La Regolamentazione sull’Ecodesign per Prodotti Sostenibili (ESPR) è una delle iniziative principali del Green Deal e degli obiettivi di economia circolare dell’Europa. L’aggiornamento prevede un estensione del quadro esistente sull’Ecodesign e e sull’etichettatura energetica, che si applica solo agli elettrodomestici.
Il nuovo regolamento introdurrà requisiti minimi come efficienza, durabilità e riciclabilità per praticamente ogni prodotto presente sul mercato dell’UE. Tuttavia, durante le negoziazioni, alcuni prodotti come l’equipaggiamento militare e i veicoli a motore sono stati esclusi dall’ambito di applicazione.
Il regolamento prevede misure per garantire la tracciabilità delle sostanze nocive nei prodotti e la possibilità di limitarle quando ostacolano il riciclo o hanno un impatto negativo sulla salute umana.
I gruppi ambientalisti accolgono con favore anche il divieto di distruzione dei tessili invenduti, che entrerà in vigore 24 mesi dopo l’adozione della legge.
Tuttavia, gli attivisti si rammaricano per la mancanza di un divieto di distruzione degli elettrodomestici invenduti, una pratica di mercato diffusa e una delle più dannose per l’ambiente in Europa. Le ONG green e le imprese avevano chiesto in precedenza di porre fine immediatamente a livello europeo alla distruzione dei beni invenduti nell’ambito del ESPR, ma la Commissione europea e i rappresentanti dei governi nazionali in seno al Consiglio hanno rifiutato di portare avanti questa proposta.
I legislatori, commenta in una nota EEB, hanno inoltre trascurato la crescente sfida di applicare gli standard UE ai prodotti venduti online e importati nell’UE dall’estero. Le industrie europee e gli attivisti sono preoccupati per l’afflusso massiccio di merci da grandi rivenditori online come Shein, Amazon e Temu, temendo che la mancanza di responsabilità per questi operatori possa minare le regole UE e creare un terreno di gioco non paritario per i produttori e i rivenditori europei. Un recente esercizio di mistery shopping dell’industria dell’illuminazione ha rivelato che fino al 95% delle luci vendute su piattaforme online non erano conformi alle regole esistenti.
“L’accordo sul regolamento per l’ecodesign – commenta Jean-Pierre Schweitzer, responsabile delle politiche di economia circolare presso EEB – rappresenta un passo significativo verso l’obiettivo del Green Deal di rendere i prodotti sostenibili. Le future disposizioni all’interno di questo quadro devono ora garantire che prodotti come tessuti, mobili e intermediari come l’acciaio diventino più circolari, duraturi e meno intensivi dal punto di vista carbonico. Tuttavia, è illogico che pratiche dannose come la distruzione delle merci invendute saranno ancora permesse e che i prodotti importati venduti online potranno facilmente ignorare le regole”.
L’adozione della legislazione ESPR è prevista prima delle elezioni europee. Il regolamento si baserà poi sulla legislazione secondaria per stabilire le regole per ogni gruppo di prodotti. Le parti interessate seguiranno con attenzione quali settori e prodotti saranno prioritari.