L’Associazione Ecologica Monti Sabatini – No Discarica Magliano Romano chiede alla Regione Lazio la revoca dell’autorizzazione della discarica di inerti rilasciata nel 2013.
La Sentenza del Consiglio di Stato n. 3997 del 9 maggio 2025, emessa anche grazie all’intervento operoso dell’Associazione, ha statuito alcuni punti fermi che ci hanno fatto decidere di richiedere alla Regione Lazio la revoca dell’autorizzazione della discarica di inerti rilasciata nel 2013. Tra i destinatari anche le Procure di Roma e Tivoli. Per conoscenza ISPRA, AUSL, Città Metropolitana di Roma, Commissione PETI del Parlamento Europeo, Comuni del territorio.
Gli elementi su cui poggia la nostra richiesta di revoca sono due.
Il primo riguarda il tema dei fluoruri, uno dei composti chimici che devono essere monitorati per controllare la qualità delle acque della falda. Il Consiglio di Stato, infatti, ha nella Sentenza valorizzato anche l’operato dell’Associazione Ecologica Monti Sabatini – No Discarica Magliano Romano quando, ad esempio, lo stesso ne ha sposato la tesi affermando “Sul punto non ha trovato smentita quanto affermato dalla Associazione, in linea con la tesi del Comune, secondo cui “I dati di riferimento precedenti alla realizzazione della discarica, per il valore della concentrazione dei fluoruri, sono quelli presentati dalla stessa Idea 4 congiuntamente alla Società Masci e Cioci nel Certificato di Collaudo allegato al Progetto Esecutivo del novembre 2007, che si versa in atti e che è pacificamente antecedente al conferimento di qualunque rifiuto. A tale certificato sono allegate le prove eseguite in laboratorio che attestano una concentrazione di Fluoruri assai più bassa di quella, ad esempio, oggetto della contestazione nel Verbale dei Carabinieri Forestali; in particolare, i dati nei tre pozzi di controllo sono pari a 1.234 μg/L, 1.357 μg/L e 2.650 μg/L” “In mancanza di accurata verifica dei dati disponibili in data anteriore alla effettiva apertura della discarica (risalente 2007) non appare pertanto attendibile giustificare la presenza, nelle acque di falda, di fluoruri in quantità superiori ai valori di fondo approvati, con le condizioni idrogeologiche del contesto territoriale”.
Il tema dei fluoruri è di estrema rilevanza: con la Determinazione n.A06398 del 6 agosto 2013 la Regione Lazio ha fissato i Livelli di guardia per tale parametro pari a 2.500 μg/L (microgrammi al litro) e i Valori limite CSC sito specifici, sempre per il parametro Fluoruri, pari a 3.000 μg/L. Le analisi delle acque di falda, come quella dell’aprile del 2022, fanno registrare valori pari a 3.598 μg/L. Tali dati emersi dalle analisi, abbinati al fatto che i valori di riferimento stabiliti dalla Regione sono inficiati dal fatto che, come statuito dal Consiglio di Stato, le campagne effettuate per la loro determinazione sono state eseguite quando la discarica era già in esercizio, in forza dell’autorizzazione comunale del 2007, rendono estremamente preoccupante la situazione.
Il secondo elemento riguarda la situazione idrogeologica del sito, che, sempre come stabilito dal Consiglio di Stato, non risulta essere attendibile; nella Sentenza si legge “È dunque indispensabile procedere in via preliminare alla elaborazione di un modello idrogeologico del sito assistito da un sufficiente grado di attendibilità (mediante un quadro informativo e conoscitivo aggiornato ed idoneo a superare l’attuale fase di prospettazione di mere ipotesi cfr. parere ARPA del 25 marzo 2023) che permetta di superare i dubbi sull’andamento dell’acquifero e consenta di definire in modo sufficientemente attendibile l’eventuale estensione della contaminazione e l’eventuale correlazione con la presenza della discarica”. ….“È infatti indispensabile chiarire l’origine e l’eventuale collegamento con il sistema acquifero locale dell’accumulo di acqua nella vasca posizionata a NW del sito di discarica per prevenire il rischio di interferenze ed eventuali contaminazioni”.
Il combinato disposto di questi due elementi, la presenza cospicua di Fluoruri in falda e la totale incertezza rispetto alla situazione idrogeologica del sito, sulla base della quale sono stati realizzati i piezometri di controllo per l’inquinamento della falda, se ne deve dedurre che si sia al cospetto di una situazione potenzialmente nociva per la salute delle persone (vicino all’area di discarica vi sono i pozzi di emungimento comunali di Magliano Romano e Rignano Flaminio) e per l’ambiente, sia il ragione della circostanza che l’area in questione si trova all’interno del Parco di Veio, sia perché la discarica si trova a monte e nello stesso bacino idrogeologico del Parco del Treja e del SIC/ZPS (Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale) denominato “Fosso Cerreto” (IT6010032).
Sulla base di ciò abbiamo chiesto alla Regione Lazio l’immediata revoca della autorizzazione del 2013 e l’inserimento, senza indugio, dell’area nelle aree ad elevato rischio ambientale, così come disciplinate dalla LR 19 luglio 2019 n.13 significativamente attuativa dell’art.191 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea richiamato in premessa, ricorrendo le condizioni di cui all’art.2 comma 1 lett.a) della legge regionale medesima.
A tutto ciò si deve aggiungere che per la discarica in questione è attualmente in corso una Conferenza dei Servizi, il cui primo incontro è avvenuto il 7 maggio 2025, che tratta il tema del vincolo paesaggistico. Infatti, come riportato dalla Regione Lazio nella Determinazione Dirigenziale n. G03300 del 25/03/2024 “dalle rilevazioni effettuate anche da questa Autorità competente sugli elaborati di progetto della Società Idea 4 S.r.l. nonché sulle cartografie del PTPR e relative ortofoto le opere oggetto di contestazione sono edificate e realizzate nel perimetro di proprietà e non in quello strettamente “di discarica” insistendo quindi nella fascia di rispetto interessata dal vincolo boschivo”. Le opere oggetto di contestazione sono: Imhoff, uffici, impianti di trattamento delle acque di prima pioggia, scolmatore, pozzetti di campionamento fiscale, dissabbiatore, cisterna di stoccaggio delle acque di percolato e relativa rete di collegamento oltre che parte del piazzale di pesa.
Rilanciamo di nuovo l’appello alle volenterose e ai volenterosi del nostro territorio per una marcia di fierezza contro ogni torto, contro ogni prepotenza.
Invitiamo le Associazioni e gli amministratori del territorio a fare, per quanto di loro competenza, ogni passo proficuo che garantisca la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente.
I Soci dell’Associazione Ecologica Monti Sabatini – No Discarica Magliano Romano