Sicindustria chiede alla Regione di attivare un piano industriale dell’economia circolare

Secondo il delegato per l'ambiente di Sicindustria, Giovanni La Rocca, è importante considerare tutte le opzioni per trattare gli scarti di produzione degli impianti, compresa la possibilità di trasformarli in combustibile solido secondario. La Rocca sostiene che questa soluzione potrebbe essere vantaggiosa sia dal punto di vista ambientale che economico, e che quindi merita di essere ulteriormente esplorata.

Sicindustria economia circolare

Sicindustria, l’associazione imprenditoriale della Sicilia, propone un piano industriale dell’economia circolare per risolvere l’emergenza rifiuti. Gero La Rocca, delegato per l’ambiente, spiega che questo è l’unico modo per uscire da una situazione di crisi che dura da troppo tempo. L’economia circolare prevede un uso più efficiente delle risorse naturali e una riduzione dei rifiuti prodotti. Sicindustria propone quindi di investire in nuove tecnologie per la gestione dei rifiuti e la creazione di nuovi prodotti a partire da materiali riciclati.

Per risolvere il problema dei rifiuti in Sicilia, ha aggiunto La Rocca, bisogna considerare tutte le opzioni disponibili, compresa quella di trasformare gli scarti di produzione degli impianti di riciclo in Css. Il Css è un combustibile solido secondario di alta qualità, che può essere usato in coincenerimento nei cementifici o nelle centrali termoelettriche sostituendo parte del carbone. Ad oggi, infatti, le uniche destinazioni per i rifiuti non riciclabili sono le discariche. Discariche, quelle operative, sempre più prossime alla saturazione e, per questo, sempre meno disponibili a ricevere i flussi ancora ingenti di indifferenziato.

Cresce la differenziata in Sicilia

I dati Ispra confermano un trend di crescita molto positivo per la raccolta differenziata dei rifiuti in Sicilia: si è passati da un 15,4% del 2016 a un 42,3% del 2020. Questo significa che la strada verso il 65% stabilito dalle regole europee è ancora lunga, ma la direzione è certamente quella giusta.

Crescono anche i sovvalli

In Sicilia l’aumento della differenziata è direttamente proporzionale all’aumento dei cosiddetti “sovvalli”. Questi rifiuti, generati dal processo di pulizia e selezione dei rifiuti differenziati, come carta, plastica, vetro, umido e ingombranti, devono essere trattati prima di essere riciclati. Se si considera solo la filiera CONAI, più di 30 piattaforme in Sicilia svolgono questa funzione essenziale.

In Sicilia, molti rifiuti non possono essere riciclati o trasformati in combustibile solido secondario, ma devono essere smaltiti in discariche. Questo causa problemi di saturazione delle piattaforme e colpisce i comuni che hanno una percentuale più alta di raccolta differenziata.

Il futuro dell’industria siciliana è in pericolo se non si affronta la questione dei rifiuti in modo determinato. Sicindustria sostiene che si può trasformare i rifiuti in combustibile di qualità, in alcuni casi addirittura meglio di quello che si produce oggi. Questa è un’opportunità che non può essere lasciata al caso, ma deve essere affrontata con decisione dal prossimo governo regionale.

In un’epoca di crescente consapevolezza ambientale, la questione dei rifiuti è un tema di grande importanza. La gestione dei rifiuti è un problema complesso, che coinvolge non solo l’ambiente, ma anche la salute pubblica e l’economia. In Italia, la situazione è particolarmente critica: secondo recenti stime, ogni anno vengono prodotti circa 34 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui solo il 40% viene riciclato. Il recupero energetico dei rifiuti è una soluzione possibile per ridurre la quantità di rifiuti da smaltire e al contempo produrre energia pulita. Incentivare i cementifici a dotarsi dei requisiti necessari per utilizzare i rifiuti come combustibile può essere un modo per ridurre la quantità di rifiuti da smaltire e produrre energia pulita. La strada maestra, tuttavia, rimane il riuso, la riduzione dei rifiuti e la raccolta differenziata.