Acqua, a Bari la terza tappa del progetto Utilitalia Innovation

Presentati i progetti di acquevenete e di Acquedotto Pugliese sulla riduzione delle perdite idriche e la gestione ottimale delle reti, di BrianzAcque sui sistemi di drenaggio sostenibile in area urbana e di Smat sul fotovoltaico galleggiante

Acqua, a Bari la terza tappa del progetto Utilitalia Innovation

Nel contesto del Water Innovation Summit, il 22 giugno a Bari si è svolto Utilitalia Innovation, il progetto promosso da Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di programmi innovativi delle utility e facilitare il dialogo tra le imprese associate e le migliori startup verticali e settoriali. Durante l’evento, incentrato sul settore del ciclo idrico integrato, sono stati presentati quattro progetti promossi dalle aziende associate a Utilitalia: acquevenete, Acquedotto Pugliese, BrianzAcque e Smat.

Il progetto “Sustainable Water Management” della Rete di Gestori “Acqua in Rete Bacchiglione” (composta da acquevenete, Viacqua, AcegasApsAmga) ha ottenuto un finanziamento complessivo di 33 milioni di euro all’interno del PNRR. Si tratta di un piano strategico che si basa su un percorso già avviato dalla Rete, volto alla tutela delle risorse idriche, all’ottimizzazione dei consumi energetici e alla salvaguardia delle fonti di approvvigionamento. Grazie a questa iniziativa, si prevede di ridurre le perdite idriche del 35% entro il 2026 su tutti i territori di riferimento, consentendo così di risparmiare 13 milioni di metri cubi di acqua in 5 anni, che altrimenti andrebbero dispersi. Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso progetti di digitalizzazione, modellazione, gestione della pressione e asset management che operano in modo sinergico e complementare.

Con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la gestione unificata della rete idrica e la qualità del servizio erogato ai cittadini in Puglia, Acquedotto Pugliese ha lanciato, a giugno dello scorso anno, il progetto “Smart Water Management”, che ha permesso la realizzazione di un gemello digitale della rete idrica utilizzando nuove tecnologie predittive a tutela della nostra risorsa più preziosa, l’acqua. Si tratta di un passo avanti molto importante e di un progetto all’avanguardia considerato che l’Acquedotto Pugliese con reti idriche per oltre 25.000 chilometri al servizio di oltre 4 milioni di cittadini, 12.500 chilometri di reti fognarie e 185 depuratori, è tra i maggiori player nazionali nella gestione del ciclo idrico integrato e una delle opere di ingegneria civile più complessa di Europa.

BrianzAcque è il gestore del Servizio Idrico Integrato di Monza e Brianza, a totale partecipazione pubblica. Da tempo, quando ancora i cambiamenti climatici non erano una delle principali emergenze del Pianeta, l’azienda ha messo a punto una precisa strategia di adattamento così da governare le acque in modo corretto sia in caso di precipitazioni violente e ravvicinate sia in caso di periodi di siccità. Il focus di oggi si è concentrato sulle “Natured Base Solution”, con  case history sui parchi dell’acqua, sui sistemi di drenaggio urbano sostenibile e su piazze ad allagamento controllato. Un nuovo approccio sostenibile che ha consentito a BrianzAcque di orientare l’azione di difesa idraulica del territorio promuovendo la resilienza degli ecosistemi urbani e naturali con una visione multiscalare e multidisciplinare, che vede nelle acque meteoriche una risorsa e non un problema.

Con l’obiettivo di perseguire l’efficientamento energetico ed incrementare la produzione di energia da fonte rinnovabile, SMAT ha infine sviluppato la progettazione e la realizzazione di campi fotovoltaici flottanti da installare sui bacini di lagunaggio, dai quali l’Azienda trae la provvista per il grande potabilizzatore di Torino che assicura la risorsa idrica a buona parte della città ed integra la dotazione ad altri Comuni della cintura. La soluzione del fotovoltaico galleggiante evita il consumo di suolo, crea un’ombreggiatura sulla superficie del bacino che riduce in modo significativo l’irraggiamento solare, l’aumento della temperatura dell’acqua e, di conseguenza, lo sviluppo di alghe e quindi il consumo energetico nelle fasi di potabilizzazione e, infine, costituisce una fonte di energia rinnovabile che può essere auto-consumata.

“Nel campo del servizio idrico integrato – spiega il vicepresidente di Utilitalia, Alessandro Russo – l’innovazione gioca un ruolo sempre più centrale da molteplici punti di vista. Per il miglioramento delle infrastrutture, innanzitutto, ma anche nell’ambito della depurazione per consentire il riuso dell’acqua e il recupero di materia nell’ottica dell’economia circolare. Senza dimenticare la principale sfida che i gestori dovranno affrontare nel prossimo futuro: quella della tutela della risorsa e dell’adeguamento delle reti di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici, anche attraverso soluzioni basate sulla natura”. 

Il progetto Utilitalia Innovation si chiuderà il 17 ottobre con l’innovation day in programma a Milano: in quella occasione i maggiori player dell’innovazione e alcune startup selezionate incontreranno le 450 imprese associate a Utilitalia, per verificare come le migliori soluzioni tecnologiche presenti sul mercato possano rispondere alle esigenze delle utility sui territori, per elevare la qualità dei servizi offerti ai cittadini.