Direttiva Sup e piatti di plastica usa e getta: ancora presenti in diversi supermercati di Torino, Roma e Napoli

La direttiva Sup mette definitivamente al bando prodotti monouso in plastica, compresa quella oxodegradabile, e imballaggi in cartone poliaccoppiato. Il divieto non riguarda solo la produzione e l’utilizzo dei manufatti nella gastronomia o nella ristorazione d’asporto, ma anche la vendita stessa da parte di supermercati e negozi. Ciononostante le rimanenze di magazzino potranno essere venute fino ad esaurimento. Ma effettivamente se ne trovano ancora? Inchiesta di Eco dalle Città in tre grandi centri urbani

Cosa sta succedendo con i piatti di plastica usa e getta in vendita? Il 3 luglio 2021 è entrata in vigore la direttiva europea SUP (Single Use Plastic), approvata nel marzo 2019, che mette definitivamente al bando alcuni prodotti in plastica monouso: posate e piatti in plastica, cannucce, bastoncini di cotone, agitatori per bevande, aste a sostegno dei palloncini, contenitori per alimenti e per bevande in polistirene espanso, tazze per bevande in polistirene espanso. Rispetto al testo europeo, ricordiamo, che la norma italiana, in attesa di risposta da Bruxelles, contiene eccezioni per la bioplastica e i rivestimenti in plastica inferiori al 10% del peso totale del manufatto.

Il divieto non riguarda solo la produzione e l’utilizzo dei manufatti nella gastronomia o nella ristorazione d’asporto, ma anche la vendita stessa da parte di supermercati e negozi. Ciononostante le rimanenze di magazzino potranno essere venute fino ad esaurimento. Ma effettivamente se ne trovano ancora?

Una piccola inchiesta su 75 supermercati di diverse catene tra Torino, Roma e Napoli condotta da Eco dalle Città mostra che 20 negozi, cioè il 26,6% di quelli presi in considerazione, vendono ancora piatti in plastica.

Più nel dettaglio a Torino è possibile acquistare ancora piatti di plastica in 8 punti vendita (Crai, Carrefour express, Ekom) localizzati principalmente in zone più residenziali, lontane dal centro. Sei degli 8 punti vendita ancora forniti di piatti in plastica non offrivano alternative e solo uno disponeva anche di piatti compostabili. Il compostabile è infatti quello che va per la maggiore: 14 punti vendita propongono piatti “bio” in materiale compostabile, 3 di questi hanno anche alternative in carta; mentre nei restanti 3 sottoposti all’indagine gli scaffali esibiscono solo proposte in carta.

Non cambia di molto la situazione a Roma, dove i piatti in plastica sono ancora reperibili in 6 dei 25 supermercati raggiunti (MA, Pam, Crai, Gros Sacoph), compreso un punto vendita nel quale si trovano solo piatti in plastica dura, lavabili e riutilizzabili. Anche in questo caso, ad eccezione di uno, tutti i negozi sono localizzati in zone periferiche o prettamente abitative. Sono 17 invece i punti vendita in cui acquistare piatti in materiale compostabile, due di questi propongono prodotti in carta e solo uno dispone solo di piatti in alluminio per conservazione e cotture.

Un ultimo sguardo a Napoli conferma il quadro osservato fin qui: la plastica è ancora venduta in 7 esercizi commerciali (Sigma, Crai, Despar, Conad) e di questi solo uno garantisce anche l’alternativa in materiale compostabile. La distribuzione geografica differisce leggermente da quella delle altre due città analizzate, poiché i punti vendita muniti di piatti in plastica si trovano per lo più in zone vicine al centro città, anche se la conformazione di Napoli differisce da quella di Torino e Milano. Stoviglie in materiale compostabile sono invece disponibili in 16 supermercati menter i rimanenti 3 dispongono invece di piatti in carta.