Dl Energia: obbligo di ridurre i consumi dell’illuminazione pubblica? Attesa per il voto di Montecitorio

Via libera dalle Commissioni alla conversione in legge del decreto di marzo. Tra le misure per il risparmio energetico è stato approvato un meccanismo per implementare l'efficienza energetica dei lampioni con l’utilizzo di sensori, la sostituzione di impianti di illuminazione non efficienti, la limitazione delle temperature di raffrescamento e raffreddamento negli edifici pubblici ed è stata inoltre istituita la Giornata del risparmio energetico che sarà ogni anno il 16 febbraio

Ansa

Nella notte di giovedì 7 aprile le commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera hanno dato il via libera al disegno di legge di conversione del cosiddetto Dl Taglia-prezzi ed Energia. Il provvedimento è atteso in aula a Montecitorio lunedì per la conversione in legge. I fondi stanziati dal decreto ammontano a quasi 8 miliardi di euro: 5,5 sono dedicati a misure per aiutare i cittadini nel caro-energia, i restanti vanno a sostegno delle filiere produttive più in difficoltà. Sono previste inoltre liberalizzazioni per le rinnovabili, l’aumento della produzione di gas nazionale e misure di risparmio energetico.

Tra queste ultime ci sono delle novità per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, tema su cui Eco dalle Città nelle settimane scorse ha condotto una campagna di sensibilizzazione quasi in solitaria con qualche partecipazione di Avvenire e Radio Popolare, oltre a Caterpillar di Radio2. Un emendamento approvato impone ai Ministeri della Transizione Ecologica, delle Infrastrutture e delle Finanze di stabilire di concerto “misure di moderazione dell’utilizzo dei diversi dispositivi di illuminazione pubblica” utilizzando anche dei sensori di movimento e temporizzazione variabile. Il testo recita:

Al fine di contenere la spesa per i servizi di illuminazione pubblica degli enti locali e perseguire una strategia di incremento dell’efficienza energetica basata sulla razionalizzazione e sull’ammodernamento delle fonti di illuminazione pubblica, con decreto del Ministro della transizione ecologica, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sentita la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono stabiliti gli standard tecnici e le misure di moderazione dell’utilizzo dei diversi dispositivi di illuminazione pubblica, nel rispetto dei livelli di tutela della sicurezza pubblica e della circolazione negli ambiti stradali, secondo i seguenti criteri:

   a) utilizzo di appositi sensori di movimento dotati di temporizzatore variabile che garantiscano, durante le ore notturne, l’affievolimento dell’intensità luminosa e il ripristino della piena luminosità al rilevamento di pedoni o veicoli;

   b) individuazione delle modalità di ammodernamento o sostituzione degli impianti o dispositivi di illuminazione esistenti, al fine di garantire che gli impianti o dispositivi siano economicamente e tecnologicamente sostenibili ai fini del perseguimento di una maggiore efficienza energetica;

   c) individuazione della rete viaria ovvero delle aree, urbane o extraurbane, idonee e non idonee all’applicazione e all’utilizzo delle tecnologie dinamiche e adattive di cui alla lettera a).
19.010. (Nuova formulazione) Deiana, Masi, Sut, Davide Crippa, Zanichelli.

Tra le altre novità approvate anche l’istituzione della giornata del risparmio energetico fissata per il 16 febbraio, “al fine di promuovere la cultura del risparmio energetico e di risorse mediante la riduzione degli sprechi, la messa in atto di azioni di condivisione e la diffusione di ancora di vita sostenibili”. Il coordinamento delle iniziative, spetterà al ministero della Transizione ecologica con il coordinamento degli altri ministeri interessati e dell’Enea.

Novità infine anche per il riscaldamento e il raffrescamento: “Dal 1 maggio 2022 al 31 marzo 2023, la media ponderata della temperatura degli edifici pubblici non dovrà superare i 19 gradi centigradi (più 2 gradi di tolleranza) durante il funzionamento degli impianti di riscaldamento nelle stagioni invernali e non dovrà essere minore dei 27 gradi (più due gradi di tolleranza) durante l’utilizzo dei climatizzatori nelle stagioni estive”.