Sara Diena: “Qualcosa di ambientalista”

"Qualcosa di ambientalista". Intervista a Sara Diena, candidata al Consiglio comunale di Torino nella lista Sinistra Ecologista

sara diena

“Qualcosa di ambientalista” che hai fatto o sostenuto finora nella tua attività sociale o politica

La cosa più ambientalista che abbia fatto è stata prendere parte al movimento Fridays for Future. Scegliere di diventare attivista per la giustizia climatica significa mettere da parte la spensieratezza di cui una qualsiasi ventenne dovrebbe godere, per darsi da fare, in ogni modo possibile, affinché si parli di crisi climatica e si chiedano azioni per contrastarla. Parlare nelle scuole, organizzare momenti di pulizia della città, mobilitare migliaia di persone a scendere in piazza e gridare a gran voce che la lotta ambientale senza lotta sociale è solo giardinaggio, perché dobbiamo agire ora.


“Qualcosa di ambientalista” che più ti preme nel programma comunale dei prossimi anni

La priorità dell’amministrazione comunale dei prossimi mesi deve essere una: elaborare un piano preciso e dettagliato per azzerare le emissioni di CO2 della città entro il 2030. Ma soprattutto farlo tenendo conto delle disuguaglianze economico-sociali presenti nel territorio, perché la transizione ecologica ed energetica può e deve essere l’occasione per riequilibrare le disparità che il sistema finora utilizzato ha approfondito anno dopo anno. Garantire una qualità dell’aria che non ci metta in pericolo, implementare la mobilità sostenibile e i trasporti pubblici, favorire una riconversione del lavoro equa.


“Qualcosa di ambientalista” nella tua vita quotidiana privata

Essere ambientalista significa anche fare delle scelte. Ho rinunciato alla carne, per avere l’occasione di citare gli allevamenti intensivi nelle conversazioni di tutti i giorni; ho rinunciato a Zara, per poter fare accenno alla fast fashion quando si parla di vestiti; ho rinunciato ad Amazon, per ricordare qualche volta in più che un prezzo basso equivale a un lavoratore sottopagato. Ma non è la bistecca non mangiata, la gonna non comprata e la spedizione non effettuata a fare la differenza: lo è comunicare a chi mi sta intorno che sto compiendo delle scelte perché in gioco c’è il collasso climatico.