Torino, tutto pronto per la 24° edizione di CinemAmbiente: “Time for Change”

Torna a Torino dall'1 al 6 ottobre la più importante manifestazione italiana dedicata ai film a tema ambientale, organizzata dal Museo Nazionale del Cinema e diretta da Gaetano Capizzi. Giunta alla 24^ edizione, si svolgerà sia in presenza che online. Tutti i titoli in cartellone saranno prima proiettati nella Multisala del Cinema Massimo e dal giorno successivo, visibili in streaming. Il claim 2021 è “Time for Change”, che he focalizza l’attenzione sulla necessità improcrastinabile di avviare una transizione ecologica in grado di contenere ulteriori effetti devastanti dei cambiamenti climatici 

Sarà in doppio formato il Festival CinemAmbiente 2021 di Torino. La più importante manifestazione italiana dedicata ai film a tema ambientale, organizzata dal Museo Nazionale del Cinema e diretta da Gaetano Capizzi, giunge alla 24^ edizione, che si svolgerà dal 1° al 6 ottobre in presenza a Torino e online. Tutti i titoli in cartellone saranno prima proiettati nella Multisala del Cinema Massimo e quindi, dal giorno successivo, visibili in streaming, sulla piattaforma OpenDDB, dove rimarranno disponibili fino al 13 ottobre.

Accompagnata dal claim “Time for Change” – che focalizza l’attenzione sulla necessità improcrastinabile di avviare una transizione ecologica in grado di contenere ulteriori effetti devastanti dei cambiamenti climatici – l’edizione 2021 presenta 89 film, in arrivo da oltre 30 Paesi

Il film in concorso presentato nella serata inaugurale del 1° ottobre è Animal di Cyril Dion, che a cinque anni dal successo di Demain – realizzato con l’attrice Mélanie Laurent e presentato al Festival nel 2016 – il regista francese ritorna sui cambiamenti climatici focalizzando, però, lo sguardo sull’emergenza concomitante del collasso della biodiversità. La proiezione sarà preceduta da Il punto di Luca Mercalli.

Sulla falsariga del film, nel suo tradizionale report sullo stato del Pianeta stilato ogni anno per il festival, il noto meteorologo dialogherà con i giovanissimi protagonisti del documentario, Bella Lack e Vipulan Puvaneswaran. Spunti quasi obbligati della loro conversazione saranno gli eventi climatici estremi registrati in tutto il mondo nella passata “estate dei record” e il nuovo rapporto dell’IPCC, che lancia l’allarme sugli effetti del riscaldamento globale, in parte ormai già irreversibili, in ogni regione della Terra e che è stato definito dall’ONU un “codice rosso per l’umanità”.

Nell’ambito delle iniziative previste dal progetto europeo Food Wave nella cinque giorni di eventi del Pre-COP 26, l’intera serata inaugurale del Festival sarà diffusa in streaming e seguita in diretta dal pubblico presente al Centro Culturale BASE a Milano.

Gaetano Capizzi, ideatore e direttore di Cinemambiente

“La corsa del cinema ambientale, quasi frenetica prima della pandemia, è stata rallentata, ma non interrotta, dall’emergenza sanitaria – dice il direttore di Cinemambiente, Gaetano Capizzi – . Oggi anche questo settore sta gradualmente tornando alla normalità. Il numero molto alto dei titoli iscritti, oltre tremila, certifica una consistente ripresa che si è tradotta in una selezione estremamente varia per temi e provenienza dei film”.

“Oggi che l’emergenza ambientale è entrata nell’agenda politica di tutto il mondo e si moltiplicano i report di fonti sempre più autorevoli sulle conseguenze già in parte irreversibili del riscaldamento globale, il Festival sceglie per la sua 24^ edizione il claim ‘Time for Change’: non un appello o un’esortazione, ma la constatazione di una scadenza ineludibile. ‘Tempo di cambiare’ vuol dire che non c’è più tempo da perdere. Gli effetti dei cambiamenti climatici ormai sono sotto gli occhi di tutti, come abbiamo modo di vedere ogni giorno, e non risparmiano nessun continente: la transizione deve avvenire ora, se vogliamo evitare di superare il punto di non ritorno”.

Il Festival in sintesi

Due le sezioni competitive. Il Concorso documentari presenta 10 film selezionati tra la migliore e la più recente produzione internazionale di cinema ambientale. Tra questi, il film inaugurale, Animal, del regista francese Cyril Dion, che a cinque anni dal successo di Demain, allarga lo sguardo dai cambiamenti climatici all’emergenza del collasso della biodiversità, e The Ants & the Grasshopper, firmato dal pluripremiato regista inglese Zak Piper e da Raj Patel, l’autore di I padroni del cibo, economista e scrittore tra i massimi studiosi della crisi alimentare mondiale.

Il Concorso cortometraggi vede 20 titoli in gara, provenienti da quattro continenti, specchio di un cinema “breve” in costante crescita e diffusione in ogni parte del mondo come strumento di immediata denuncia e rappresentazione delle emergenze ambientali del territorio.

Tra le sezioni non competitive, Made in Italy, un’ampia vetrina di 40 film riservata alla più recente produzione nazionale di cinema ambientale, in grande crescita negli ultimi due anni nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria: un viaggio, geografico e umano, tra le emergenze del nostro Paese, le sue bellezze (spesso sfigurate), le esperienze di chi ha trovato una propria via verso la transizione.

Nella sezione non competitiva Panorama internazionale, una selezione di 16 film, tra corti, medi e lungometraggi non inediti in Italia, ma ritenuti, per la qualità della realizzazione o l’incisività dei temi trattati, meritevoli di un’ulteriore circuitazione. Tra i titoli proposti, per lo più di recentissima produzione, anche un classico da riscoprire, Serengeti non morirà, premio Oscar nel 1960, e il documentario presentato nella serata di chiusura del Festival, Legacy, il nuovo film-testamento di Yann Arthus-Bertrand, l’autore francese tra i massimi esponenti mondiali della fotografia e del cinema ambientali, a cui quest’anno il Festival assegna il premio alla carriera Movies Save the Planet.

Molti gli appuntamenti collaterali alle proiezioni. Tra gli Ecoeventi di quest’edizione: incontripresentazioni di libri e di progetti, “conversazioni sul mondo che verrà” con scrittori ed esperti, iniziative alla Mole Antonelliana (visioni in VR, una mostrafotografica dedicata a “Il Quinto elemento”) e due panel: uno dedicato a “Il cinema ambientale oggi”, in cui registi e studiosi discuteranno della trasformazione di un settore in crescita accelerata, e  l’altro a “Un festival più verde” – organizzato in collaborazione con AFIC — in cui direttori di festival e rappresentanti di enti e istituti di ricerca si confronteranno sul progetto finalizzato all’elaborazione di un protocollo green per la riduzione dell’impatto ambientale delle manifestazioni culturali.

L’ingresso e l’accesso a tutti gli eventi del Festival sono gratuiti. Le proiezioni al Cinema Massimo e online su OpenDDB sono a prenotazione obbligatoria, che si può effettuare sul sito www.cinemambiente.it. La prenotazione in sala è consentita per max 2 persone.

L’ingresso alle proiezioni e agli eventi del Festival sarà consentito solo dietro presentazione del Green pass.